La gestione dei rifiuti è una delle principali sfide ambientali del nostro tempo. Ogni anno, in Italia, si producono circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e oltre 130 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, tra cui quelli derivanti dalle attività di demolizione.
Una primissima classificazione molto generica per distinguerli è la seguente. In base alle loro caratteristiche distinguiamo i rifiuti in:
- urbani, ovvero quelli prodotti dalle attività domestiche, commerciali e pubbliche
- speciali, ovvero quelli derivanti da attività industriali, agricole, sanitarie e di ricerca; questi ultimi, a loro volta, possono essere pericolosi o non pericolosi, a seconda del loro potenziale impatto sull'ambiente e sulla salute umana
I rifiuti da demolizione
I rifiuti da demolizione sono quelli generati dalla rimozione o dalla distruzione di edifici, strutture, infrastrutture o parti di esse. Si tratta di una tipologia di rifiuto molto eterogenea, che comprende materiali diversi come cemento, mattoni, legno, metallo, vetro, plastica, gomma, asfalto, terra e rocce.
Le tipologie di rifiuti da demolizione
La classificazione dei rifiuti da demolizione è fondamentale per garantire una corretta gestione degli stessi, sia dal punto di vista normativo che operativo. Infatti, in base alla loro natura e alle loro caratteristiche, i rifiuti da demolizione possono essere suddivisi in:
• rifiuti pericolosi: sono quelli che presentano una o più delle seguenti proprietà: infiammabilità, corrosività, reattività, tossicità, cancerogenicità, ecotossicità, infettività o radioattività. Esempi di rifiuti pericolosi da demolizione sono l'amianto, il piombo, il mercurio, i solventi organici e i materiali contaminati da sostanze chimiche o biologiche
• rifiuti non pericolosi: sono quelli che non presentano le proprietà sopra elencate e che possono essere riciclati o smaltiti in modo semplice e sicuro. Esempi di rifiuti non pericolosi da demolizione sono il calcestruzzo, la ceramica, il cartongesso e il legno non trattato.
La classificazione dei rifiuti da demolizione si basa sul codice CER – Catalogo Europeo dei Rifiuti – che assegna a ogni tipo di rifiuto un codice numerico a sei cifre e una descrizione. Il codice CER permette di identificare i rifiuti in modo univoco e di facilitare la loro tracciabilità e il loro trattamento.
Per le imprese di demolizione, la classificazione dei rifiuti è un'operazione delicata e complessa, che richiede competenza e attenzione. Infatti, una classificazione errata può comportare sanzioni amministrative o penali, oltre a costi aggiuntivi per lo smaltimento o il recupero dei rifiuti.
Per questo motivo, le imprese di demolizione devono seguire le indicazioni fornite dalla normativa vigente e dalle linee guida regionali e nazionali. Inoltre, devono dotarsi di personale qualificato e di strumenti adeguati per effettuare le analisi chimiche e fisiche dei rifiuti.
L’importanza della gestione dei rifiuti da demolizione
La classificazione dei rifiuti da demolizione è un passo fondamentale per una gestione sostenibile degli stessi. Infatti, una corretta classificazione consente di:
• ridurre la quantità di rifiuti prodotti
• aumentare la quota di rifiuti riciclati o recuperati
• diminuire l'impatto ambientale dello smaltimento dei rifiuti
• risparmiare risorse naturali ed energetiche
• creare nuove opportunità economiche e occupazionali
Le imprese di demolizione hanno quindi un ruolo chiave nella tutela dell'ambiente e persino nella promozione dell'economia circolare. Per svolgere al meglio questo ruolo, devono essere consapevoli dell'importanza della classificazione dei rifiuti e delle sue implicazioni pratiche.